L’inizio di una lunga e ardua cerca

Ci presentiamo: siamo un piccolo gruppo di fan di Tolkien. Alcuni di noi sono traduttori, scrittori, studiosi dilettanti di Tolkien, altri sono semplici appassionati, e tutti siamo rimasti colpiti dalla situazione verificatasi nell’ambiente tolkieniano italiano con l’uscita della nuova traduzione da parte di Ottavio Fatica di La Compagnia dell’Anello.

Abbiamo scelto l’identità dei Figli di Fëanor per esprimere la dolorosa sensazione, a torto o a ragione, di aver subito il furto di qualcosa che ci era carissimo; inoltre sappiamo che le nostre opinioni saranno controverse, quindi non desideriamo essere associati direttamente ad alcuna realtà tolkieniana per non coinvolgere nelle polemiche altri che potrebbero non sostenere la nostra opinione.

Cercheremo di essere il più possibile corretti, documentati e imparziali, ma la nostra motivazione ultima è quella che mosse i Figli di Fëanor: riassumendo il famoso passo del Silmarillion, “Per il Nome di Ilúvatar, giuriamo di perseguire, sino ai termini del Mondo, chiunque osi toccare ciò che è nostra proprietà.” 

Le origini. Siamo tutti cresciuti con la traduzione originale di Il Signore degli Anelli di Vittoria Alliata, ma da anni leggiamo Tolkien in inglese, quindi eravamo ignari di qualsiasi diatriba su traduzioni ed edizioni varie. Pochi mesi fa, alcuni di noi erano al Raduno di San Marino, e restammo sbalorditi dall’intervento di Alliata stessa, dal titolo “Tradurre o tradire Tolkien”. Pensavamo che sarebbe stata una chiacchierata sulla sua esperienza tecnica di traduttrice. Invece ci si aprì un mondo diverso e inquietante. 

[Edit 21/3/20: Speriamo di non offendere la Principessa chiamandola semplicemente Alliata da qui in poi, per semplicità. Il suo intervento è reperibile sulla Voce di Arda a partire dal 90° minuto della registrazione. Aspetta aspetta… 90° minuto? Possibile che fosse una premonizione dei “fan da curva sud”?…]

Premessa: quanto segue è un’interpretazione a caldo e molto approssimativa di una storia complicatissima, quindi conterrà di certo omissioni e letture errate. Stiamo raccogliendo tutte le fonti primarie disponibili, ma è un’opera molto lenta. Questo è quanto ricavammo sul momento. 

Alliata è in causa con la Bompiani che sta pubblicando una versione “modernizzata” del SdA. A parte le considerazioni artistico/sentimentali – per cui i lettori italiani sono affezionati alla traduzione originale per quanto imperfetta – “modernizzata” ci parve significare “allineata a una certa ideologia”. Aggiungiamo che tutti noi, chi più chi meno, veniamo da un ambiente conservatore e cattolico, quindi siamo proni alla paranoia, essendo stati spesso dichiarati fascisti per la nostra legittimissima inclinazione. 

[Edit 21/3/2020: Questa impressione si rivelò parzialmente errata. Le motivazioni per far uscire una nuova traduzione sono senza dubbio ideologiche; il testo in sé, almeno dopo aver confrontato alcuni passi importanti con l’originale, non lo è.]

Quando uscì l’edizione Rusconi che possediamo, Tolkien aveva fama di essere “di destra”. Dalle parole di Alliata ci parve che ora si cercasse di sdoganarlo come autore “di sinistra”, svecchiato e giovanilizzato. (Noi non riconosciamo né destra né sinistra, solo le nostre personali convinzioni.) Alliata – che aveva comunicato direttamente con Tolkien per la traduzione – insinuò a San Marino che il SdA come lo conosciamo fosse già stato vittima di una revisione intesa a sminuirne il significato spirituale. La frase “the Shire was saved but not for me” fu tradotta, o revisionata, come “la Contea è stata salvata ma non per merito mio”. Pensavamo (e non solo noi) che fosse l’errore innocente di una traduttrice entusiasta ma giovanissima e inesperta; invece Alliata lasciò intendere che fosse una revisione deliberata per sminuire il ruolo sacrificale e cristologico di Frodo. 

[Edit 21/3/2020: Dilettanti Noldor allo sbaraglio.

1) All’epoca non eravamo consapevoli del fatto che la traduzione Rusconi e le successive Bompiani vanno indicate come “Alliata/Principe”, per i numerosi interventi del curatore Quirino Principe sulla tradizione originale di Alliata.

2) Della traduzione erronea di not for me chiede al 128° minuto Paolo Gulisano. Alliata attribiusce alla revisione Principe la possibile fonte dell’errore citando un’intervista a Principe del 2018; non sappiamo se ci fosse sotto un tentativo di sminuire il ruolo di Frodo, anche se Alliata lo lascia intendere. Purtroppo l’errore permane fino all’ultima edizione Bompiani di A/P; aspettiamo Fatica al varco.

3) “Svecchiato e giovanilizzato”: magari. Tutt’ora non capiamo con che criterio convivano nella traduzione Fatica i pianciti e i dietrofront.]

Due secondi dopo la fine dell’intervento di Alliata eravamo attaccati ai telefonini per verificare le interviste e gli articoli che lei aveva citato. Finì che al Raduno ponemmo le basi per una “nostra” revisione della traduzione di Alliata, che non tradisse l’originale e correggesse errori, refusi e interpretazioni errate, solo con lo scopo di essere fedele al testo originale e non a un’ideologia stereotipata. 

Quanto sopra, come detto, fu la nostra reazione a caldo: nei giorni e mesi successivi le nostre ricerche fecero emergere un quadro più motivato e complesso. Per ora ci fermiamo qui; nei prossimi giorni pubblicheremo vari link essenziali per la comprensione del fenomeno e del nostro punto di vista. La nostra speranza ultima è di abbozzare una traduzione alternativa nata dal confronto il più fedele possibile fra il testo originale e la traduzione Alliata, con commenti sulla traduzione Fatica. 

Spoiler: Samplicio possiamo accettarlo, Passolungo il Forestale no.

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