Fallire sempre meglio e sempre di più

Abbiamo appena finito di seguire l’intervento di Fatica a Trento. Ovviamente posteremo un’analisi più dettagliata in un futuro articolo, ma il succo può essere riassunto in poche parole.

Fatica ha esordito con una serie di critiche a Tolkien da parte di altri scrittori e intellettuali. Un accenno agli anacronismi gli ha permesso di introdurre lo stesso intervento di Parma e Modena; solo che questa volta aveva davanti uno script (il futuro saggio sulle scelte traduttive, come avevamo auspicato?) e non ha potuto dilungarsi in risatine e battute sconcie. In breve, Tolkien è incoerente perché usa soul bla bla; praticamente non potrebbe usare nessuna parola che non fosse in uso nel Medioevo, come “matita”. Ha commentato un paio di proprie scelte, già sentite anche quelle; un po’ poco per un intervento intitolato Fidarsi del racconto: ritradurre Il Signore degli Anelli.

Il nostro Enrico Spadaro ha chiesto se Fatica conosce le parole fëa e hroa (anima e corpo). Risposta: no. Peccato che non abbiamo avuto la presenza di spirito di cambiare schermo e guardare la faccia di Arduini.

Ma soprattutto, è stata posta la domanda cruciale:

Fatica ha capito che Tolkien finge di tradurre in inglese CORRENTE un manoscritto in Ovestron?

La domanda è stata dapprima accantonata, forse Ovestron era una parola troppo difficile (dev’essere qui che Fatica ha risposto “Non ho capito la domanda”, ma controlleremo), poi ripetuta in parole da prima elementare e ignorata; infine ha fatto irruzione al microfono la nostra Costanza Bonelli, che ha cercato di spingere Fatica a rispondere direttamente. Soprattutto sul fatto che Tolkien in originale è perfettamente comprensibile in inglese. Fatica ha ribadito che non è vero, Tolkien è del tutto incomprensibile, ci sono interi dizionari etc. Costanza gli ha chiesto a che tipo di lettore si rivolge. “Non ho capito la domanda”. Lei lo ha quasi ammazzato e il moderatore ha fermato tutto.

Fatica è stato seguito dal traduttore di “Beren e Lùthien”, Luca Manini, calmo, professionale, competente, umile. Detto tutto.

Modena 2020: Reboot

Siamo costretti a riprendere in mano UN’ALTRA VOLTA il resoconto AIST a cura di Claudio Testi sull’intervento di Fatica a Modena 2020, Modena, Fatica: Tolkien, uno scrittore coerente, 15/2/2020, che avevamo innocentemente ribattezzato MA GUARDA COME SCRIVE BENE ‘STO TOLKIEN. E’ uno degli articoli che consultiamo più spesso come fonte primaria per i saggi che la nostra squadra ha scritto e sta scrivendo, e ogni volta spuntano nuove gemme. Forse abbiamo scavato troppo a fondo, trovando ombre e fiamme, soprattutto quando abbiamo ascoltato le due ore di registrazione dell’intervento.

Dalla precedente versione del post abbiamo espunto la presente parte specifica sull’articolo AIST. Oltre alle contraddizioni e agli errori di Fatica già rilevati nella versione originale, segnaleremo vari punti in cui neppure Testi ha capito di cosa parla Fatica. Indicheremo le aggiunte in rosso. (DA NON CONFONDERE CON I LINK.)

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Fonti Primarie: Fatica e Arduini al Salone del Libro di Torino, 16/5/20

“Ritradurre il Signore degli Anelli”: dialogo fra Ottavio Fatica, Roberto Arduini, Loredana Lipperini e Ilide Carmignani.

All’epoca avevamo ascoltato e trascritto il video ufficiale. Sono meno di 20 minuti, vi invitiamo a guardarlo tutto, perché saremo costretti a parafrasare le parole di Fatica: la sua dizione e i suoi ragionamenti tortuosi non si prestano a una trascrizione letterale.

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Fonti Primarie: Intervista a Canzonieri 3/1/20

Non numeriamo più i post sulle fonti primarie perché il materiale uscito in questi mesi è davvero tanto. Come promesso in questo post, cominciamo a smaltirle partendo dalla più vecchia, che abbiamo scoperto solo di recente, ma che è importantissima perché sono parole di uno degli studiosi direttamente coinvolti nella traduzione Fatica, e vi compaiono quasi per la prima volta concetti che in seguito saranno ripetuti fino alla nausea:

Il Signore Degli Anelli: intervista a Giampaolo Canzonieri dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani, da StayNerd, 3 gennaio 2020. Come si sa, Canzonieri è il curatore della traduzione Fatica. L’intervistatore è piuttosto critico, pur restando civile, e le risposte sono molto interessanti: vi consigliamo di leggerla tutta.

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Fonti Primarie 4.1: Fatica al Tolkien Lab di Modena, 15 febbraio 2020

[Edit 15/4 Edit 10/9 Edit 21/10: stiamo ANCORA rivedendo questo post alla luce della registrazione dell’intervento di Modena e continuiamo a scoprire nuove bizzarrie nelle parole di Fatica (che non aggiungeremo in questa sede, anzi abbiamo completamente svincolato la parte su Modena). Riediteremo quindi completamente quanto segue, tenendo conto dei commenti ricevuti e senza più segnalare ogni singola correzione alle nostre affermazioni, se no vien fuori un carnaio proprio quando ci vuole massima chiarezza.]

Come auspicavamo, ci è stata gentilmente fornita la registrazione dell’intervento. Speriamo che, con tante possibilità a disposizione (come i video su FB o La Voce di Arda, che ha recentemente trasmesso un intervento della traduttrice Costanza Bonelli e venerdì 13 intervisterà Kelopoeta, e conserva tutte le sue puntate per rendere disponibile la consultazione a tutti), sia sempre più prassi comune fornire la vera voce degli intervistati, soprattutto nel clima ostile e sospettoso di questi mesi.

gazzetta_modena_fatica

L’articolo della Gazzetta di Modena qui sopra pubblicizza l’incontro. Vale la pena di analizzarlo, perché si aggiunge a quella serie di motivi per cui una parte dei tolkieniani è furibonda con la traduzione Fatica e i suoi sostenitori. L’articolo non è facilmente leggibile, ma se visualizzate l’immagine, la scaricate e l’ingrandite, si capisce.

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